Fino ad ora solo parole e pronunciamenti, ma d’altra parte non poteva essere diversamente: se ci fate caso il premier Matteo Renzi è in carica da poche ore, da pochi giorni, cosa si potrebbe pretendere in un lasso di tempo così breve? Ci vuole pazienza, sapere attendere. Purtroppo c’è un’Italia in attesa, ma non da ora, non dall’avvento “Renzi”: un’Italia che si affida ai miracoli perché altra speranza non appare all’orizzonte e lo scetticismo sul “cambiamento” all’improvviso è enorme, più che giustificato.
L’attuale Governo del Paese – è una realtà inconfutabile – non è scaturito dalla volontà del cosiddetto popolo italiano, ma è nato dalle beghe interne di un partito, il PD. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio ha tenuto a specificare pubblicamente: “Non abbiamo defenestrato nessuno. Ci sono letture diverse di diversi contesti. Non c’è nessun giudizio personale, nessun complotto di potere. Le forze politiche hanno deciso…”. E’ vero: le “forze politiche” hanno deciso che di Enrico Letta si poteva fare a meno…quelle forze politiche che, da tempo, poco pensano alla collettività che dovrebbero governare e fare crescere.
C’è da dire che le guerre interne di partito ci sono sempre state e quando si faceva fuori qualche segretario, con metodi più o meno civili, una volta si definiva l’azione come semplice “cannibalismo”, anche se già nei tempi andati non si scandalizzava nessuno. Di esempi la storia politica del nostro Paese ne potrebbe presentare tanti.
Noi crediamo che per il nuovo Governo sia una scommessa vincere lo scetticismo che pervade l’Italia da un capo all’altro; noi crediamo altresì che poca o nulla possa cambiare nel corso di una legislatura viste le condizioni in cui si trova il Paese. È vero: ci vuole tempo. La cosa grave è che il tempo “necessario” (come si fa a quantificarlo?) non aiuta i disoccupati, i precari, i giovani disperati in cerca di un lavoro che non si trova. Forse Enrico Letta dovrebbe dire un bel “grazie” a Renzi per averlo tolto da una situazione allo stato attuale con sbocchi limitatissimi. La gatta da pelare l’ha presa l’impavido Matteo probabilmente convinto che con l’animo da boy scout si possa risolvere ogni cosa. Ce lo auguriamo di cuore. Ma come si fa a rimanere inerti alla finestra aspettando che avvenga il miracolo?